Danno Biologico: epatite contratta dopo trasfusione e indennizzo del danno

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Danno Biologico: epatite contratta dopo trasfusione e indennizzo del danno
Indennizzo per danno biologico

La sicurezza del sangue, dalla donazione alla sua somministrazione, è materia gestita dallo Stato. Tuttavia, se la trasfusione di sangue infetto causa un danno, la vittima ha diritto a richiedere l’indennizzo ed il risarcimento.

L’indennizzo di cui alla Legge 210 del 1992 consiste in un assegno vitalizio, di natura assistenziale, pari ad un importo di circa € 1.600,00 bimestrali e reversibile agli eredi. Per ottenere questo vitalizio, le vittime devono presentare una domanda, alla ASL territorialmente competente, corredata dalla documentazione clinica necessaria.

La Commissione Medico Ospedaliera verificherà il nesso di causalità tra la trasfusione e la patologia contratta e, in caso di esito negativo, si procederà con ricorso giudiziario. L’indennizzo viene liquidato dal Ministero della Salute.

In un recente caso gestito dallo studio legale dell’Avv. Marzano, il Tribunale di Trani ha riconosciuto l’apposito indennizzo previsto per i soggetti danneggiati con decorrenza dalla data della domanda e pagamento di tutti i relativi arretrati quantificati in circa € 70.000,00.

A causa delle trasfusioni di sangue subite negli anni 1984 – 1989, la nostra assistita ha contratto epatite cronica Hcv correlata poi purtroppo evoluta in cirrosi.

L’Avv. Ettore Marzano ha patrocinato numerose procedure in materia di danni da sangue infetto, contattaci per ottenere l’indennizzo adeguato alle tue esigenze.

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